Una nuova analisi dallo studio COMPASS rivela che rivaroxaban (2,5 mg due volte/die) più aspirina (100 mg/die) ha ridotto del 70% il rischio di amputazione maggiore in pazienti con arteriopatia periferica (PAD, Peripheral artery disease). L’associazione si è dimostrata efficace anche nell’endpoint primario riducendo del 28% il rischio relativo di eventi avversi cardiovascolari maggiori (MACE), e del 46% per gli eventi avversi maggiori agli arti (MALE).
In un’analisi separata di pazienti con malattia coronarica ( CAD, coronary arteriopathy disease), il trattamento con rivaroxaban più aspirina ha determinato un beneficio clinico netto statisticamente significativo e una riduzione del 23% delle morti evidenziando che, potenzialmente, questo regime terapeutico può ridurre mortalità e morbidità causata da malattia coronarica.
L’associazione rivaroxaban e aspirina ha mostrato inoltre un miglioramento del beneficio clinico netto in entrambe le popolazioni dei pazienti rispetto all’aspirina da sola (28% nei pazienti con PAD e 22% nei pazienti con CAD). Il beneficio clinico netto è stato definito come riduzione di MACE, MALE e amputazione maggiore, rispetto al rischio di emorragia fatale o sintomatica in organo critico.
Le incidenze di eventi emorragici all’interno di entrambe le popolazioni di pazienti erano complessivamente basse e, anche se è stato riscontrato un aumento di emorragia maggiore, non si è verificato un significativo aumento di emorragie fatali o sanguinamenti in un organo critico. I dati confermano anche quanto dichiarato in un’analisi intermedia, prima della presentazione dello studio COMPASS all’ESC2017.
Le malattie cardiovascolari, che includono CAD e PAD rappresentando il 31% di tutte le morti. I pazienti con queste condizioni sono a rischio di eventi trombotici che possono portare a disabilità, alla perdita di un arto e alla perdita della vita. La terapia raccomandata dalle attuali Linee Guida per questi pazienti comprende una terapia antiaggregante piastrinica, con una terapia anticoagulante in associazione a terapia antiaggregante singola, solo se presente una patologia concomitante che necessita di anticoagulazione.
Fonte
Rivaroxaban in Stable Peripheral Artery Disease: an international randomized, double-blind, placebo-controlled trial.The Lancet.Published: 10 November 2017
molto bene! Vorrei sapere di più riguardo al trattamento esteso nel TEV in P. giovani trombofilici
Grazie
Gentile lettore, le segnaliamo un altro articolo_ caso clinico
http://www.coagulumreport.it/2016/11/giovane-con-recente-episodio-di-ep-e-tvp-quale-terapia-e-piu-indicata/